L’eco della stazione
UDINE. Con il treno proveniente dall’Austria sono arrivate a Udine 32 persone questa sera: pakistani e afghani in maggioranza, ma anche alcuni bengalesi. Di questi, 22 sono entrati all’ex-caserma Cavarzerani e 3 al dormitorio Caritas.
Come ogni sera, abbiamo distribuito tè caldo, cioccolato, biscotti e barrette nutrienti e predisposto i trasferimenti dalla stazione alle strutture d’accoglienza. Da alcune settimane ormai, in mancanza di direttive chiare in merito da parte delle istituzioni, noi volontari abbiamo adottato come prassi di indirizzare i migranti nuovi arrivati in stazione all’autobus di linea numero 4, che ferma proprio in via Cividale davanti all’ex-caserma. Tuttavia, ieri sera un problema è sorto in merito al trasferimento alla struttura d’accoglienza, poiché il conducente dell’autobus non ha permesso la salita a bordo per i migranti senza biglietto. Pretendere il rispetto delle norme è sacrosanto, siamo i primi a segnalare che la responsabilità non può esser accollata alla SAF, società dei trasporti. Eppure questa situazione stride: ancora una volta la responsabilità non ricade su chi di dovere. Ancora una volta sono i volontari di Ospiti in Arrivo, gli unici in strada impegnati nel dare un supporto al primo arrivo delle persone richiedenti protezione internazionale in città.
L’attenzione si è poi focalizzata sulla testimonianza di alcuni migranti giunti in Italia dopo un viaggio lungo un’altra direttrice della Balkan Route: la tratta bulgara, che collega la Turchia alla Serbia senza passare per Grecia e Macedonia. Entrambe queste rotte sembravano chiuse, stando a quanto scrivono i media internazionali e i più recenti reportage.
Due ragazzi ci hanno brevemente raccontato la situazione:
Da dove provenite?
Entrambi dall’Afghanistan
Qual è stato il percorso del vostro viaggio?
Turchia, Bulgaria, Serbia, Ungheria, Austria
Com’è la situazione in Bulgaria?
In Bulgaria ci sono molti problemi con la polizia. La polizia attacca i migranti e ci mette paura con grossi cani. In Bulgaria ci sono molti migranti.
Come siete riusciti a uscire dal paese?
Attraverso le montagne. Ci siamo nascosti.
In Serbia com’è la situazione?
In Serbia la polizia è gentile.
In Ungheria?
In Ungheria la polizia è come quella bulgara.
In Ungheria come avete viaggiato?
A piedi.
E infine in Austria?
Anche in Austria non abbiamo avuto nessun problema con la polizia. Anche la polizia di Tarvisio, molto buona.