In risposta alle dichiarazioni della Croce Rossa Italiana

Comunicato Stampa

In risposta alle dichiarazioni della Croce Rossa Italiana

In risposta alle dichiarazioni espresse dall’Ass. Nonino e dall Cri in merito alla richiesta di trasparenza da parte dell’Associazione Ospiti in Arrivo, ci teniamo a rimarcare la mission dell’associazione e gli obiettivi che spingono i diversi volontari, ad oggi più di 100, a sostenere le nostre attività.

Ospiti in Arrivo si identifica come movimento della società civile costituitosi un anno fa con lo scopo di promuovere i diritti delle persone e valorizzare una cultura della solidarietà che troppo spesso cede di fronte alla paura di situazioni che vengono definite “emergenza” (un’emergenza che in Italia a livello programmatico è evidentemente strutturale), in cui il dibattito sull’accoglienza non offriva spazio alla tutela delle persone, ribattezzate numeri. Le persone, appunto, hanno deciso di intervenire senza aspettare permessi, accordi tra gli enti, decisioni politiche, sentendosi chiamate in causa come individui nella loro intima umanità.

A partire dall’estate del 2014 in Regione si è registrato un aumento degli arrivi di soggetti richiedenti protezione internazionale, e da quel momento è trascorso oltre un anno. Un anno in cui l’associazione di volontariato ha offerto loro una primissima assistenza, per strada, nei parchi, nei luoghi abbandonati; si tratta di un gruppo di volontari, che ogni sera ha per mesi cucinato per offrire un pasto serale a queste persone, ha portato delle coperte donate dalla cittadinanza e ha cercato di creare una rete sempre più ampia per portare la riflessione su questi temi. Infatti, con attività culturali, laboratori didattici, conferenze e mostre fotografiche, l’associazione ha cercato di portare all’attenzione dei media e della cittadinanza la questione dei richiedenti asilo e delle politiche migratorie regionali, nazionali ed europee.

In tale contesto, si sono avvicinate diverse realtà associative, esperti e persone comuni ed ognuno ha offerto volontariamente senza alcuno scopo di lucro le proprie competenze.

Cogliamo l’occasione per ringraziare le molte persone e associazioni che in città ci hanno aiutato donandoci coperte, indumenti e generi di prima necessità, ma anche tutti coloro che hanno attivato delle raccolte fondi per supportare l’attività di assistenza e hanno dato in altra forma il proprio contributo all’associazione, permettendoci di portare avanti questa difficile attività.

In tal senso, l’Associazione è espressione di un movimento della società civile, in cui il volontariato è veicolo per cooperare per il bene comune, favorendo momenti di aggregazione, in cui l’individuo possa sentirsi parte di una comunità, innescando dei processi partecipativi e di interazione per le persone coinvolte.

Le risposte da parte di Croce Rossa sono state pertanto confuse e incentrate esclusivamente sul Presidente dell’Associazione, rivolgendo accuse gravissime e dimostrandosi un maldestro tentativo di ricondurre le
richieste manifestate da parte della cittadinanza ad un singolo individuo.

Inoltre, mal si comprendono alcune premesse e conclusioni: l’interesse dell’ associazione non è quello di accedere al sistema di accoglienza, cosa a cui si allude negli articoli pubblicati, ma di essere un soggetto che stimoli la riflessione, riportando all’attenzione dei media delle questioni che
troppo spesso vengono banalizzate e allo stesso tempo individuando nel cittadino un soggetto attivo e quindi legittimato a prendere parte alle decisioni che lo riguardano.

Consci delle difficoltà del sistema e consapevoli delle resistenze sul territorio, ci chiediamo se la politica a volte non debba farsi promotrice di nuovi modelli, invece di avvallare volontà spesso dettate da consenso politico e che pongono le proprie basi sulla paura delle persone.

E’ una riflessione ampia quella che si chiede alle istituzioni e alle organizzazioni tutte e non un atteggiamento aggressivo e riferimenti a singoli individui che mal si conciliano con un confronto sano e produttivo.

L’associazione si è fatta portavoce di un interesse della collettività, portando la riflessione sull’inviolabilità dei diritti, di quei diritti fondamentali legati all’essere umano ma nel contempo su un sistema, quello dell’accoglienza, che in troppe occasioni, ancor di più a livello nazionale, ha dimostrato la necessità di riflessioni di lungo periodo.

 Le organizzazioni sul territorio si spendono in molti modi e molti dei servizi offerti sono di grande qualità, a dimostrazione che è possibile farlo, se
si trovano le modalità più efficaci. Si chiede pertanto una programmazione di lungo periodo su questa tematica.

Riteniamo, infine,  sia necessaria la trasparenza da parte della Pubblica Amministrazione e la partecipazione da parte dei cittadini, in modo da creare insieme un nuovo modello di accoglienza che parli al territorio, ai sindaci in prima persona e alle organizzazioni del terzo settore.