Ospiti in Arrivo sulla richiesta di una tendopoli di prima accoglienza per i richiedenti asilo

Comunicato Stampa

Ospiti in Arrivo sulla richiesta di una tendopoli di prima accoglienza per i richiedenti asilo

Nel momento in cui quasi duecento richiedenti asilo si trovavano fuori dal sistema di accoglienza, l’associazione Ospiti in Arrivo (a proprio nome e non tramite Medici senza Frontiere) aveva proposto una tendopoli che potesse essere adibita all’assistenza di tipo umanitario. Lo scopo era di impedire che delle persone venissero private dei loro diritti fondamentali, non quello di entrare in un sistema, il sistema dell’accoglienza, verso cui Ospiti in Arrivo non ha nessun interesse. La proposta voleva essere a titolo volontario, poiché l’associazione non aveva intenzione di trarne beneficio economico ma sperava soltanto di rendersi utile in un momento in cui le risposte tardavano ad arrivare e la cittadinanza lamentava la presenza in Udine di richiedenti asilo costretti a dormire all’addiaccio.

Piuttosto che entrare in conflitto con attori, istituzionali e non, che si occupano già dei migranti, oggi Ospiti in arrivo ribadisce la sua disponibilità alla creazione di un tavolo di dialogo tra tutti coloro che sono in prima linea nel cercare di alleviare una situazione difficile sia per i richiedenti asilo che per il resto delle parti coinvolte. Fino ad adesso è stato portato avanti un tacito accordo collaborativo con la CRI, nella convinzione che i volontari operino nella stessa direzione, indipendentemente dall’associazione di appartenenza. Ospiti in Arrivo si augura di poter continuare su questa strada senza che sterili polemiche ricadano sul lavoro congiunto svolto in questi mesi e, soprattutto, sui richiedenti asilo.
Nel frattempo l’associazione mantiene la sua disponibilità per quanto riguarda le attività diurne e il suo impegno nell’aiutare coloro che giungono in città, proponendo dei progetti alternativi che puntino all’integrazione, perché accogliere delle persone significa anche offrire loro un futuro e tutti gli strumenti per poterlo realizzare.
Si coglie anche l’occasione per ribadire con fermezza che Ospiti in Arrivo non ha mai fomentato né strumentalizzato proteste di alcun tipo, idea, questa della protesta pilotata, che, come siamo felici di constatare, lo stesso sindaco Honsell ha voluto smantellare. L’associazione ritiene dunque altamente diffamatorie le accuse di chi sostiene il contrario.
In ultimo l’associazione vuole rispondere al consigliere Vuerli che sulle pagine del Messaggero Veneto si è chiesto “come mai Ospiti in Arrivo abbia deciso di intervenire quando nessuno l’ha chiamata in causa”: in realtà a contattare Ospiti in Arrivo, questa volta come in precedenti occasioni analoghe, è stata la cittadinanza, che evidentemente si rende conto di come l’associazione, conoscendo a fondo la realtà dei migranti e i loro problemi, possa aiutare a costruire un dialogo tra questi e la gente di Udine.