Archiviato il procedimento sui volontari di Ospiti in Arrivo

Comunicato Stampa

Archiviato il procedimento sui volontari di Ospiti in Arrivo

Il Gip ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta sulla ONLUS Ospiti in Arrivo di Udine. Sette tra volontari ed ex volontari erano stati accusati dei reati di invasione di edifici e di favoreggiamento della permanenza di stranieri presenti illegalmente in Italia al fine di trarne ingiusto profitto

 

UDINE, 17 MARZO 2017 – È stato archiviato il procedimento penale nei confronti di sette volontari ed ex volontari di Ospiti in Arrivo, associazione che opera a Udine a scopo umanitario, che a maggio scorso si erano visti recapitare un avviso di conclusione delle indagini preliminari per i reati di invasione di edifici e di favoreggiamento della permanenza di stranieri presenti illegalmente in Italia al fine di trarne ingiusto profitto.

Il Gip Emanuele Lazzaro ha accolto la richiesta del PM Claudia Danelon e ha disposto l’archiviazione del procedimento, sottolineando nel suo provvedimento il “notevole attivismo dei soggetti gravitanti intorno all’Associazione Ospiti in Arrivo”, la totale assenza di fine di ingiusto profitto in relazione al reato di favoreggiamento della permanenza degli stranieri e aggiungendo che “non sono emersi elementi attestanti la responsabilità o il concorso degli indagati nell’azione diretta ad occupare gli immobili”. Il Gip ha al contrario riconosciuto che “sono stati gli esponenti dell’associazione a fornire aiuti e generi di prima necessità agli immigrati”.

La richiesta di archiviazione è stata formulata, dopo due anni di indagini, dal Pubblico Ministero, che ha evidenziato come “l’attività in concreto posta in essere dagli indagati, riscontrata puntualmente a mezzo di elementi di prova, non si discosta da una apparente e ben sviluppata attività di soccorso e assistenza, con fornitura di cibo e beni di prima necessità” a fronte di “una temporanea ma significativa incapacità delle Istituzioni a fare fronte” all’imponente arrivo di richiedenti asilo a Udine. Non clandestini dunque, ma persone con diritti ben diversi, che nel 2014 arrivavano in città direttamente dalla rotta balcanica senza trovare alcuna struttura di prima accoglienza. Il Pubblico Ministero ha a sua volta accolto la richiesta di archiviazione che gli indagati hanno formulato con memorie difensive depositate dai difensori (avv. Caterina Bove di Trieste, Stefano Arrigo di Treviso, Patrizio Palermo di Udine e Aldo Scalettaris di Udine).

A giugno scorso la notizia del procedimento penale era stata accolta da molti con sgomento ed era subito partita la petizione on-line Solidarietà ad Ospiti in Arrivo: arrestateci tutti! a favore dell’associazione e dei suoi volontari, sostenuta tra gli altri dal giornalista Fabrizio Gatti, dal senatore Luigi Manconi e dall’avvocato Alessandra Ballerini. Il mese successivo, la Rete Accoglienza del Friuli Venezia Giulia, formata da più di quaranta realtà del territorio, aveva aperto una raccolta fondi per le spese legali dell’associazione e dei volontari indagati.

La notizia del procedimento penale era stata riportata dalle principali testate nazionali, che avevano evocato in proposito la figura dei “delitti di solidarietà”, riferendosi all’operato di attivisti, di associazioni senza fine di lucro e di volontari che operano nei territori interessati dall’arrivo di migranti.

«L’esito della vicenda di Ospiti in Arrivo traccia un importante precedente in Italia e in Europa. È un successo per tutti i cittadini e le piccole realtà che si spendono per aiutare i migranti, come il contadino della Val Roia Cédric Harrou e il ricercatore dell’Università di Nizza, Pierre-Alain Mannoni», commenta il presidente dell’Associazione, Mauro Casasola, che aggiunge: «Ci teniamo a ringraziare tutti coloro – singoli cittadini, giornalisti, ricercatori, attivisti, politici, associazioni e altre realtà di supporto ai migranti – che fin dall’inizio ci hanno espresso la loro solidarietà. Questo ci ha permesso di difenderci a testa alta, anche davanti a chi ha esacerbato i toni e svalutato il nostro operato».

L’attività di Ospiti in Arrivo in questi mesi non si è fermata. Attualmente l’Associazione, che nel tempo ha allargato il suo campo d’azione dando vita a una scuola d’italiano e a una lunga serie di iniziative di sensibilizzazione nelle scuole e in città, è ancora impegnata nel primo supporto ai richiedenti asilo in arrivo a Udine.